L’obiettivo della decarbonizzazione della Valle grigione del Reno entro il 2050 è raggiungibile e nel migliore dei casi i costi annui per lo sviluppo e l’esercizio del sistema energetico possono diminuire fino al 30% rispetto allo scenario di riferimento. È quanto è emerso da uno studio realizzato congiuntamente dal cantone, dai fornitori di energia e dalle principali industrie della Valle grigione del Reno, in collaborazione con il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (EMPA).
Si tratta quindi di un investimento sensato dal punto di vista economico che tuttavia, nell’attuale contesto di mercato, risulta redditizio solo in misura limitata dal punto di vista economico-aziendale. Lo scrive il cantone in una nota stampa diffusa martedì mattina.
Per raggiungere l’obiettivo sono necessarie misure come le pompe di calore, l’elettrificazione della mobilità nonché la cattura e lo stoccaggio delle emissioni industriali di CO2 difficilmente evitabili.
Il potenziamento del teleriscaldamento aumenterebbe inoltre l’efficienza e la resilienza del sistema energetico e sgraverebbe la rete elettrica. Nuovi vettori energetici come l’idrogeno, il metano sintetico, il biogas e la geotermia potrebbero contribuire a diversificare l’approvvigionamento energetico, soprattutto in inverno.
Con il loro aumento dell’efficienza, i risanamenti degli edifici contribuirebbero a ridurre il fabbisogno energetico complessivo fino al 25%. In questo modo l’elettrificazione della mobilità e la messa a disposizione di calore non comporterebbero nessuna ulteriore carenza di elettricità.
WWF e certificati di compensazione CO2
SEIDISERA 09.01.2025, 18:00
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