Ticino e Grigioni

Vallemaggia, i numeri dell’emergenza

È terminato l’impiego dell’Esercito e dello SMRC nei luoghi colpiti dall’alluvione ma per il ripristino e la messa in sicurezza “il lavoro è appena cominciato”

  • Ieri, 12:23
  • Ieri, 20:44
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Oltre mille i giorni di servizio svolti dai militi delle varie unità

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Di: RSI Info

È una sorta di rompete i ranghi che testimonia come l’emergenza in alta Vallemaggia sia finita, ma non il lavoro. Questo lunedì termina infatti l’impiego dell’Esercito a sostegno della regione colpita lo scorso 30 giugno, dall’alluvione, mentre domani sarà l’ultimo giorno d’attività dello Stato Maggiore Regionale di Condotta (SMRC).

“Il lavoro non è finito, anzi è appena cominciato”. Lo hanno ricordato i relatori presenti alla Centrale comune d’allarme di Bellinzona per tracciare un bilancio delle attività svolte in questi due mesi e mezzo. Presenti, in primis, il presidente del Governo Christian Vitta e il direttore delle Istituzioni Norman Gobbi, assieme al capo dello SMRC Antonio Ciocco, al divisionario Maurizio Dattrino e al maggiore Patrick Arnold, comandante della Protezione Civile Locarno e Vallemaggia.

Vallemaggia, emergenza conclusa

Telegiornale 16.09.2024, 12:30

Numeri, si diceva, a partire dai 55 militi intervenuti per l’aiuto in caso di catastrofe nella prima fase, dal 1° al 28 luglio. Oltre alla costruzione del ponte provvisorio a Visletto, l’esercito ha gestito le operazioni di evacuazione con 76 ore di volo svolte dalle Forze aeree. La seconda fase, che si è protratta sino oggi, ha visto impiegati mezzi militari in appoggio ad attività civili nelle operazioni di sgombero dei detriti, ma anche nel ripristino dell’acquedotto a Cevio e nella ricerca della persona ancora dispersa. In totale oltre mille i giorni di servizio prestati dalle varie unità grigioverdi.

Imponenti anche i numeri delle forze in campo, ricordati dal capo dello SMRC: 762 agenti impegnati (di cui 686 della polizia cantonale), oltre un centinaio di pompieri e 56 soccorritori tra REGA e Ticino Soccorso. A queste si è aggiunto l’impegno della Protezione Civile con oltre 538 militi PCi sul terreno per complessivi 3’414 giorni di servizio, impegnati soprattutto nella ricostruzione e sistemazione di sentieri e nella pulizia dei pascoli e terreni. Un’altra forza impiegata è stata quella dei volontari: 226 per 453 giorni di lavoro.

Il lavoro proseguirà con il passaggio di testimone al Gruppo tecnico istituito dal Governo. Sul tavolo c’è l’aggiornamento rapido del Piano delle zone di pericolo in Lavizzara e Bavona; l’accompagnamento delle aziende agricole colpite per identificare i terreni adatti alla delocalizzazione delle attività; l’identificazione di ulteriori interventi d’urgenza. L’accaduto ha insegnato che è molto importante disporre a livello locale di un’organizzazione per la gestione degli eventi naturali. Presidi comunali che, ha ricordato Norman Gobbi, la cui costituzione sarà imposta dalla Confederazione dal prossimo 1° gennaio, “da utilizzare nel caso in cui i metodi tradizionali di comunicazione sono impediti”. Il supporto dell’esercito in Vallemaggia, ha sottolineato, “è stato fondamentale”.

Ma il pensiero, con un minuto di silenzio al termine della conferenza stampa, è andato soprattutto alle vittime.

80 giorni di intervento in Vallemaggia

SEIDISERA 16.09.2024, 18:22

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RG 12.30 del 16.09.24: Il servizio di Alain Melchionda sugli interventi in Vallemaggia dopo l’alluvione

RSI Info 16.09.2024, 12:21

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