Ticino e Grigioni

Vallemaggia: preoccupazione per il bestiame

L’accesso agli alpeggi è bloccato o precario - Non è possibile sapere quanti animali sono morti

  • 2 luglio, 20:18
  • 18 luglio, 11:16
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Preoccupazione per il bestiame all'alpe

SEIDISERA 02.07.2024, 18:20

  • Ti-Press
Di: Kavakcioglu/SDS/RSI Info 

Oltre alle persone, in Alta Vallemaggia è presente anche il bestiame, sull’alpe per la stagione estiva e gli alpigiani hanno cercato di capire se le mucche sono ancora vive. “Prendo giorno per giorno, dovrò trovare delle soluzioni. Adesso così a freddo non so ancora bene come fare”, racconta ai microfoni RSI Raffaele Speziali, agricoltore con un’attività in Val Bavona. Il suo bestiame è salvo all’alpe, ma non la sua stalla a Fontana, distrutta dalla frana.

C’è chi ha invece perso parte dei propri animali, ma non è ancora possibile avere un quadro preciso. “Indicativamente i problemi maggiori sono verso la Lavizzara e la Valle Bavona. La Valle Rovana è stata meno toccata”, indica Marzio Coppini, presidente della Società agricola valmaggese. Nelle prime due valli, spiega, l’accesso agli alpeggi è bloccato o precario. Di certo c’è però che “mancano animali”.

Non poter accedere agli alpeggi significa non poter fare la mungitura delle mucche da latte, che va effettuata la mattina e la sera. Anche nei casi in cui si riesce a mungere, non è possibile portare il latte nei caseifici. Le conseguenze sulla produzione di latte e formaggio non sono ancora quantificabili.

La priorità è quella quindi di rendere agibili le strade e le vie d’accesso, anche in vista dell’autunno, quando gli animali dovranno lasciare l’alpe. L’Unione contadini ticinesi sta lavorando dietro le quinte, in collaborazione con le autorità locali, per dare una mano a risolvere le varie problematiche che stanno vivendo gli allevatori e gli agricoltori della zona.

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