Ticino e Grigioni

Valposchiavo, cervi e caprioli nel mirino

Riapertura della caccia a metà mese per rispettare gli obiettivi fissati dal piano cantonale

  • 01.11.2013, 17:09
  • 05.06.2023, 18:05
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I giorni di caccia speciale servono ad abbattere ulteriori cervi e caprioli

  • archivio rsi

Si torna ad imbracciare il fucile in Valposchiavo. Sabato 16 novembre – se le premesse saranno favorevoli - è infatti prevista l'apertura della "caccia speciale", una sorta di seconda "finestra" nell'attività venatoria, voluta per garantire una efficiente regolazione della popolazione di ungulati.

Dei quasi 300 appassionati che hanno ritirato la licenza a settembre, 80 si sono annunciati per la caccia di tardo autunno. Caccia che continua a suscitare polemiche, alimentate anche dalla nuova iniziativa che una volta di più mette in dubbio i principi e lo scopo della caccia speciale. Le due storiche associazioni venatorie sul territorio (Società cacciatori Poschiavo e Società cacciatori Brusio) lasciano ai loro iscritti libertà di aderirvi o meno ma non condividono molti dei principi alla base della pianificazione venatoria: ad essere criticati sono soprattutto i censimenti sui quali si basano i piani di abbattimento poiché effettuati in primavera quando sul territorio ci sarebbero animali provenienti da altre zone e quindi la popolazione di ungulati risulterebbe sovrastimata.

La caccia speciale viene istituita per raggiungere il piano di prelievo per cervo e capriolo. Si caccia al massimo dieci mezze giornate (sabato, domenica e mercoledì) e mai nelle zone di protezione della selvaggina. A seconda della situazione è riservata la possibilità di aprire alla caccia anche parte della bandita federale.

Il prelievo si concentra sulle femmine e sui piccoli (cerve e vitelli del cervo e capre e capretti per il capriolo). Per la prima specie il piano qualitativo ammontava a 80 capi femmina. Durante la prima fase ne sono state abbattute 45 per cui mancano alla conta 35 femmine che - in base ai coefficienti applicati dagli organismi di controllo portano ad un piano di prelievo di 49 capi.

Il numero dei caprioli da abbattere viene invece determinato dagli esemplari maschi uccisi a settembre (caccia alta) (71 becchi, 18 capre): il prelievo di questa specie è fissato in 56 capi. Due i posti di controllo previsti dove dovranno essere portati gli animali catturati: a Le Prese, in pescicoltura e a Brusio nel locale messo a disposizione dal guardiano della selvaggina Arturo Plozza.

Secondo i censimenti effettuati la scorsa primavera in tutto il Cantone erano presenti circa 15 mila cervi, circa 600 quelli stimati in Valposchiavo. Di qui il piano di prelievo che prevedeva di abbattere nei Grigioni 4'645 capi, 160 dei quali in Valposchiavo.

Antonia Marsetti

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