Partito socialista ticinese e Verdi del Ticino si presentano per la prima volta uniti nella corsa al Consiglio di Stato in occasione delle prossime elezioni cantonali, insieme alle rispettive sezioni giovanili. La lista unitaria giovedì ha presentato il suo programma. La piattaforma - che dovrà essere approvata dai rispettivi congressi a novembre - si concentra su tre macro temi: economia e lavoro, società e servizio pubblico, ambiente e territorio.
Si vogliono favorire concetti come la sostenibilità, la riduzione delle disuguaglianze e la parità di genere guardando in particolare proprio alle giovani generazioni, le maggiormente toccate dalle sfide future in un cantone con i salari mediani più bassi del Paese e un mercato del lavoro precarizzato, che inducono molti di loro a cercare fortuna altrove. Senza dimenticare i problemi che toccano tutta la Svizzera o l'intero pianeta, dai premi di cassa malati all'inflazione fino alla crisi energetica e al clima.
"Spesso oggi è la politica adulta che parla per i giovani", ha ricordato il co-coordinatore degli ecologisti Marco Noi, che non ha risparmiato una frecciata a chi nella maggioranza borghese accusa l'area rosso-verde di essere il male.
Alla conferenza stampa erano presenti anche la copresidente socialista Laura Riget, la co-coordinatrice dei giovani Verdi Noemi Buzzi e Niccolò Masi-Damotti della GISO. Nelle prossime settimane dovrà essere reso noto il quinto nome sulla lista, quello che rappresenterà la società civile - si parla dell'ex rettore dell'USI Boas Erez - e che sarà a sua volta presente alla prossima conferenza stampa in dicembre.