Lo studio per la fusione della Verzasca, dopo cinque mesi di lavoro, è terminato. La procedura aggregativa ha portato all’elaborazione di un rapporto definitivo che, scrive venerdì il Corriere del Ticino, mercoledì scorso è stato sottoscritto dalle parti coinvolte. Tutte tranne Lavertezzo, che ritiene insufficiente il contributo per il risanamento finanziario (2 milioni) proposto dal cantone e che già nel 2015 aveva fatto naufragare l’unione di Brione Verzasca, Corippo, Frasco, Sonogno, Vogorno, e delle frazioni di valle di Cugnasco-Gerra e Lavertezzo, dopo essersi opposto alla separazione del suo territorio del piano da quello di valle. Nel frattempo la legge cantonale è cambiata permettendo la divisione coatta di una frazione o di una parte di comune per aggregarla ad un nuovo ente.
Le tempistiche dovrebbero essere rispettate: voto consultivo in autunno e nascita del nuovo comune nel 2018. Il rapporto dovrà prima però essere approvato dai rispettivi consigli comunali.
Il contributo cantonale complessivo sarà di 17,4 milioni di franchi.
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