Ticino e Grigioni

Vescovo "non ticinese", consegnate le firme

I promotori della modifica della convenzione del 1968 a Berna hanno incontrato il consigliere federale Ignazio Cassis e il nunzio apostolico Martin Krebs

  • 4 aprile 2023, 23:38
  • 24 giugno 2023, 06:20

Un appello per il vescovo

Il Quotidiano 04.04.2023, 19:00

Di: RED. MM.

I promotori dell’appello per la revisione dell’accordo stipulato tra il Consiglio federale e la Santa Sede il 4 luglio 1968 (affinché il Vescovo di Lugano non debba necessariamente un cittadino ticinese) hanno consegnato martedì pomeriggio a Berna 2'351 firme raccolte tra i fedeli al consigliere federale Ignazio Cassis e al nunzio apostolico in Svizzera e in Liechtenstein, l’arcivescovo Martin Krebs.

Le sottoscrizioni sono state portate nella capitale da Maddalena Lepori, deputata del Centro, l’ormai ex granconsigliere della Lega Giancarlo Seitz e da Luigi Maffezzoli, per molti anni presidente dell’Azione cattolica del Ticino.

Vescovo non per forza ticinese? È petizione

Il Quotidiano 18.01.2023, 19:00

I promotori sperano che entro breve il Consiglio federale invii alle Camere un messagio sulla modifica del testo della Convenzione concernente la separazione dell’Amministrazione apostolica del Ticino dalla Diocesi di Basilea e la sua trasformazione in Diocesi. Il capoverso 3 dell''articolo 1 attuale recita: "Il Vescovo di Lugano sarà nominato dalla Santa Sede e scelto tra i sacerdoti cittadini ticinesi". Ciò che, per esempio, impedisce di pensare che l'attuale amministratore apostolico Alain de Raemy possa essere nominato dal Papa successore di monsignor Valerio Lazzeri, dimessosi lo scorso ottobre.

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