All'indomani della notizia dell'apertura di un procedimento penale su quanto successo nella casa anziani di Sementina, si è riunita ADICASI, l'associazione che le raggruppa tutte e al termine della discussione, ha deciso di prendere posizione.
"Abbiamo preso atto del passo, dovuto, da parte della procura. E abbiamo la speranza che le indagini possano fare chiarezza sull'accaduto nel più breve tempo possibile. Nel frattempo l'associazione esprime la sua vicinanza al personale e ai colleghi di direzione della casa anziani di Sementina", afferma il presidente Eliano Catelli.
"In qualità di associazione è un dovere riconoscere gli sforzi che sono stati fatti dalle direzioni e più in generale dai collaboratori delle case per anziani della Svizzera italiana che in questi difficili mesi hanno dimostrato grande professionalità nel fare tutto il possibile per affrontare una situazione assolutamente complessa e senza precedenti", aggiunge.
Padlina: "Lande inesplorate"
"Siamo in terreni e lande inesplorate e non solo in ambito penale. Questa pandemia ha davvero scombussolato le carte in tavola e portato ad applicare una normativa che, immagino, tutti speravano non trovasse applicazione”, commenta da parte sua il presidente dell'ordine degli avvocati Giancluca Padlina. "E' una situazione del tutto inedita che viene affrontata con uno strumento, quello della legge sulle pandemie, che adesso si trova alla prova dei fatti", conclude.
Monteverde: "Il rischio sono ulteriori restrizioni per gli anziani"
"Quello che mi preoccupa di questa battaglia legale che è giusta, senz'altro, perché bisogna sapere la verità, è possa condurre a delle restrizioni ancora più dure delle libertà che hanno i residenti delle case anziani", afferma da parte sua Settimio Monteverde dell'ospedale universitario di Zurigo.