Il Governo grigionese sta valutando varie misure per contenere i contagi, tra cui l'obbligo della mascherina sui mezzi pubblici e sistemi per contenere gli assembramenti spontanei.
Le preoccupazioni sono sorte in particolare dopo il caso dei sei giovani contagiati a seguito di un viaggio in Serbia. Il contact tracing in quel caso ha funzionato bene, secondo quanto afferma il Governo retico: sono attualmente in quarantena ottanta persone, ovvero tutti coloro che hanno avuto stretti rapporti con i sei giovani. Ma gli adolescenti sono "generalmente troppo poco attenti alle distanze fisiche", afferma il Governo, ed è la vita notturna che adesso preoccupa, come nel caso degli assembramenti al Welschdörfli di Coira sabato scorso.
"Il problema più grande è che all'aperto non ci sono 'liste' su cui segnalare la propria presenza - spiega Peter Peyer, direttore del Dipartimento grigionese di giustizia, sicurezza e sanità, ai microfoni della RSI - Ritengo inoltre importante che la Confederazione istituisca un obbligo di portare la mascherina sui mezzi pubblici, perché se si guarda alla linea Coira-Zurigo e ogni cantone ha le sue regole, le cose poi non funzionano più".
"Al momento non vogliamo introdurre un obbligo, ma se vedremo un aumento dei contagi, andrà fatto. - aggiunge Peyer - In questo momento le cifre salgono, e se salgono troppo dovremo forse chiudere ristoranti e locali pubblici, ma questo non è nell'interesse di nessuno".
Adesso inizia la stagione turistica e garantire la sicurezza è centrale. Da qui l'appello alla responsabilità individuale, visto che non è possibile tracciare tutti i movimenti e, soprattutto, controllare chi si incontra all'aperto, se sprovvisto dell'app federale.