Ticino e Grigioni

Virus in ospedale, "il rischio c'è"

Sospese le visite all'OBV di Mendrisio e in un reparto del San Giovanni a Bellinzona. Per Paolo Ferrari, "il rischio zero non esiste"

  • 29 novembre 2020, 23:46
  • 22 novembre, 18:04
Paolo Ferrari, capo area medica dell’EOC

Paolo Ferrari, capo area medica dell’EOC

  • ©Tipress
Di: CSI 

Nel giro di una settimana, due ospedali ticinesi hanno limitato o sospeso le visite in seguito a un elevato numero di contagi registrato tra le loro mura: il San Giovanni di Bellinzona e l'OBV di Mendrisio.

Per Paolo Ferrari, capo Area medica dell'Ente ospedaliero cantonale (EOC), la situazione nei nosocomi riflette in parte quanto accade all'esterno: "Il rischio di ammalarsi in ospedale penso sia lo stesso che ammalarsi al di fuori. Quindi aumentato il rischio di contagi al di fuori delle strutture ospedaliere, il rischio che il virus si diffonda all'interno delle strutture rimane".

Questa situazione potrebbe dissuadere alcune persone a recarsi in ospedale, per paura di contagiarsi. Una dinamica già riscontrabile con le presentazioni nei pronti soccorso, dove, spiega Ferrari, "il calo non è stato così importante come in primavera ma è pur sempre tangibile. Noi abbiamo cercato di creare tutti presupposti per ridurre al minimo il rischio di un contagio, ma il rischio zero non lo si può garantire a nessuno".

Attualmente circa 360 dipendenti dell'EOC, su un totale di circa 5'400, sono in quarantena preventiva o in isolamento. La deroga alla quarantena preventiva per il personale sanitario, prevista da marzo, è un’opzione? "È stato fatto in pochi casi soprattutto per coloro che lavorano nell'ospedale Covid a Locarno. Per il resto, cerchiamo di evitare di dover ricorrere a questa misura", risponde Ferrari, per il quale si potrebbe però estendere la sospensione delle visite negli altri ospedali, qualora venissero riscontrati altri focolai.

02:23

L'ospedale di Mendrisio chiude ai visitatori

Il Quotidiano 29.11.2020, 20:00

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