Dall'inizio della pandemia, il centralino Covid ticinese ha registrato 52'153 chiamate e, a partire dal mese di luglio, e ha ricevuto anche migliaia di e-mail. A farsene carico sono dieci operatori che, a loro volta, vivono un’importante sfida emotiva, essendo ogni giorno confrontati con storie e situazioni personali anche difficili.
"C’è chi ti chiama in lacrime, senti proprio la tensione e l’angoscia delle persone", racconta l’operatore Fabrizio Saudino, "quindi sì, ci sono delle situazioni che ti coinvolgono emozionalmente". Farsi carico delle paure altrui è impegnativo e può anche mettere in difficoltà. Per questo motivo, anche gli operatori hanno qualcuno a cui rivolgersi.
"Possiamo far capo al servizio di sostegno psicologico dell'organizzazione sociopsichiatrica cantonale, che collabora con noi anche per la presa a carico delle richieste da parte dell'utenza", spiega Roberto Cianella, direttore della Federazione cantone ticinese servizi autoambulanze.
"Abbiamo poi un secondo livello da parte dei medici appositamente formati dei servizi ambulanza", continua Cianella. È previsto anche un sistema che permette all'operatore, qualora ne sentisse il bisogno, di deviare la chiamata direttamente a personale maggiormente formato per questo tipo di situazione.