Motori

Auto più pulite: a che punto siamo

Fra crescita delle vendite, carburanti meno cari e, sullo sfondo, i cambiamenti climatici

  • 18 gennaio 2016, 17:28
  • 6 settembre 2023, 05:07
Renault Zoe, l'auto elettrica più venduta in Europa

Renault Zoe, l'auto elettrica più venduta in Europa

  • Renault

Lo scorso anno in Svizzera sono state vendute circa 13'500 automobili a propulsione alternativa, ovvero ibride o totalmente elettriche. Si tratta di poco più del 4% del totale, rispetto alle oltre 320mila auto nuove immatricolare nel 2015 nella Confederazione. Ma il balzo in avanti delle auto a trazione alternativa è stato del 36,6% rispetto al 2014. E questo nonostante negli ultimi 6 mesi il prezzo dei carburanti non abbia fatto che diminuire, in concomitanza con il calo del costo del petrolio. Tanto per fare un paragone nel 2008 – secondo le cifre fornite dagli importatori svizzeri – le auto “alternative” vendute erano state la metà rispetto al 2015.
Chi pensava che lo scandalo sulle emissioni inquinanti truccate avrebbe penalizzato a breve termine il gruppo VW si è sbagliato, come dimostrano le cifre di vendita da record (cfr. articolo correlato a lato) e il fatto che la quota delle auto nuove Diesel è cresciuta del 12,6% e si attesta a poco più di un terzo del totale.

Carburanti "scontati": un disincentivo?

La diffusione di modelli sempre più numerosi, per tutti i gusti e per quasi tutte le tasche, sta favorendo un certo apprezzamento per le auto puramente elettriche (che restano un prodotto di nicchia) e per quelle a propulsione ibrida. Politiche di sostegno all’acquisto presenti in alcuni Cantoni e la marcata tendenza a penalizzare le motorizzazioni che emettono più CO2 (soprattutto attraverso le imposte di circolazione) e consumano maggiormente (con le tasse prelevate alla pompa) dovrebbero garantire un certo tasso di crescita per le auto sulla carta più rispettose dell’ambiente. E questo nonostante gli analisti del settore petrolifero – complice il ritorno sul mercato dell’Iran – non prevedano a breve termine una risalita del costo del greggio.

Effetto "Dieselgate" da verificare

Eppure è solo nel 2016 che si potranno verificare, cifre alla mano, gli effetti del “Dieselgate”: la scorsa settimana la visita di autorità statali nelle fabbriche Renault è stata sufficiente per far crollare il titolo in borsa, benché la Casa francese si sia affrettata a comunicare che nessun software truffaldino sia stato trovato nelle sue centraline. Una tesi confermata a livello governativo. Nel frattempo Renault si è impegnata a mettere mano alle regolazioni di 15.mila vetture ancora da commercializzare, per risolvere il superamento delle emissioni anti inquinamento in tutte le condizioni termiche.
Da un lato i consumatori potrebbero iniziare a smettere di dar retta a una serie di “sirene”, specie quelle relative a mirabolanti consumi (ridotti) registrati però solo in test che nulla hanno a che fare con la quotidiana realtà stradale, affidandosi a fonti di ricerca e informazione indipendenti come quelle che hanno scoperchiato lo scandalo VW.
Dall’altro, guardando puramente al proprio portafoglio e alle prospettive di spesa a breve termine, chi desidera comprare o cambiare l’automobile potrebbe sentirsi disincentivato dall’acquisto di una inizialmente più costosa vettura a propulsione alternativa. In questo senso il prezzo dei carburanti basso potrebbe essere un altro ostacolo sulla strada della riduzione delle emissioni inquinanti.

COP21: chiave di volta mancata?

In fondo nemmeno la Conferenza sul clima dello scorso dicembre sembra costituire l’attesa chiave di volta a favore della diffusione mondiale delle auto private elettriche. L’Accordo di Parigi non si spinge fino alla rinuncia e all’abbandono delle energie fossili. Il disincentivo all’emissione globale di CO2 non pare sufficientemente forte. Esso fa stato di una generica riduzione delle emissioni di ossidi di carbonio “il più presto possibile”.

I costruttori di automobili sembrano comunque voler seguire le indicazioni scaturite dalla conferenza parigina, durante la quale Renault e Nissan hanno fra l'altro messo a disposizione 200 vetture elettriche per gli spostamenti dei delegati (cfr. video). Renault Zoe è l'auto elettrica più venduta in Europa: la Casa francese ne ha piazzate oltre 18mila nel 2015. Sommate le altre vetture a zero emissioni, Renault ha venduto in Europa un quinto delle auto elettriche.
Ma tutti i gruppi sono impegnati nella corsa alle vetture a propulsione alternativa: l’Auto Show in corso a Detroit ne è letteralmente invaso e la tendenza in atto è quella della messa in commercio di vetture ibride plug-in, quindi con la possibilità di ricarica domestica e alle colonnine. Così da conciliare il contenimento delle emissioni inquinanti e dei prezzi di vendita con le esigenze di autonomia dei clienti. Vedremo se gli acquirenti seguiranno quest’onda.

Antonio Civile

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