Entrecôte, scamone, filetto. Tagli pregiati di manzo, che ritroviamo nei nostri supermercati. Ma non sempre sono allevati in patria. Un quinto della carne bovina che consumiamo in Svizzera viene importata. Per lo più da Uruguay, Stati Uniti e Argentina. È carne reputata di alta qualità: i clienti apprezzano in modo particolare la sua tenerezza, grazie al grasso presente tra le fibre muscolari. In gergo, si chiama “marmorizzazione”.
Ma come vengono allevati questi manzi oltre-oceano? In che condizioni vivono? E cosa danno loro da mangiare? Ci immaginiamo distese e pascoli sconfinati dove gli animali possono muoversi e nutrirsi in modo naturale. Ma sarà veramente così?
La realtà spesso è molto meno idilliaca. Soprattutto negli ultimi mesi di vita prima della macellazione. Quando per riuscire ad accrescere il peso di un chilo e mezzo al giorno, i manzi vengono confinati nei cosiddetti Feedlot per essere nutriti con cereali ad alto contenuto energetico. Un metodo d’allevamento poco rispettoso degli animali. Ma tutto questo è senza rischi per la salute dei consumatori? La risposte nel servizio e nella discussione in studio con Evelyne Battaglia, presidente dell’associazione delle consumatrici e consumatori della svizzera italiana (ACSI).
Manzi gonfiati dai mangimi
RSI Inchieste 25.01.2019, 23:06
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