"Una fondazione svizzera" si è attivata per la raccolta dei 50 milioni di Euro, necessari alla ristrutturazione della caserma della Guardia pontificia. Sul progetto, si è inoltre appreso, lavora uno studio ticinese di architettura.
La stessa Guardia svizzera, che lunedì vivrà il tradizionale giuramento delle nuove reclute, ha intanto precisato che "i lavori sulla futura caserma saranno gestiti interamente dalla Santa Sede".
"Dopo alcuni approfondimenti - ha spiegato in una conferenza stampa Jean-Pierre Roth, presidente del Comitato di Patronato per la ricostruzione della caserma della Guardia svizzera pontificia in Vaticano - siamo arrivati alla conclusione che l'edificio (in realtà composta da tre strutture, ndr) sia da demolire e ricostruire perché è del diciannovesimo secolo ed è in una condizione pietosa. La nuova caserma avrà più spazio anche per le famiglie perché il Papa ha detto che possono sposarsi".