Il futuro di Twitter appare sempre più incerto dopo che molti dipendenti (tra cui diversi sviluppatori e ingegneri) hanno preso in parola il loro nuovo proprietario Elon Musk annunciando (con un corollario di proteste nella sede di San Francisco del network tra le quali la proiezione sullo stabile della società di messaggi anti-Musk) che avrebbero rassegnato le dimissioni piuttosto che continuare la loro attività "dando il massimo senza condizioni" come richiesto solo giovedì dal patron Musk.
Secondo gli ex dipendenti e diversi media statunitensi, centinaia di collaboratori hanno quindi respinto al mittente l'ultimatum del nuovo proprietario. Metà dei 7'500 dipendenti del gruppo californiano erano già stati licenziati quindici giorni fa dal multimiliardario e circa 700 dipendenti si erano già dimessi durante l'estate, prima ancora di avere la certezza che l'acquisizione sarebbe stata concretizzata.
Uffici chiusi
Dopo l'acquisizione, Musk ha mobilitato squadre giorno e notte su progetti controversi, che hanno dovuto essere rinviati. Ha avviato un massiccio piano di licenziamenti prima di dover richiamare il personale chiave e ha fatto promesse "minacciose" agli inserzionisti, tanto che (oltre ai problemi di indebitamento della società) molti media USA e diversi analisti si stanno chiedendo se la fine di Twitter sia dietro l'angolo. Frattanto gli uffici della piattaforma continuano a rimanere chiusi e dovrebbero restarlo per tutto il fine settimana, mentre alcuni Senatori USA e funzionari europei del settore hanno avvertito Musk che "non può fare quello che vuole con Twitter".
Sondaggio per riammettere l'ex presidente Donald Trump
In pochissimo tempo sono, intanto, oltre 2,5 milioni gli utenti che hanno votato per il referendum lanciato su Twitter da Elon Musk sul ritorno di Donald Trump sulla piattaforma. Per ora prevalgono i si' con quasi il 60%, mentre i no sono poco sopra il 40%. Il sondaggio online termina domani, domenica alle 19 (orario di San Francisco). L'ex presidente USA era stato bandito da Twitter dopo i fatti al Congresso del gennaio 2021.
Bufera su Twitter
Telegiornale 18.11.2022, 21:00