Il timore espresso da più parti alla vigilia delle elezioni europee trova conferma venerdì attraverso la Commissione europea che ha accertato “attività di disinformazione" promosse da non meglio identificate fonti di Mosca durante la campagna elettorale.
Questo, in sintesi, è quanto emerge da un rapporto presentato oggi, stando al quale "le prove raccolte", nel quadro delle azioni condotte per monitorare il fenomeno, "hanno rivelato una sostenuta attività di disinformazione condotta da fonti russe, finalizzate a contenere l'affluenza alle urne e influenzare le preferenze dei votanti".
Non solo, grazie all'attività della task force messa in campo dal Servizio per l'azione esterna dell'Unione Europea, è stato registrato "un trend importante di personaggi in malafede che hanno utilizzato la disinformazione per sostenere punti di vista estremisti e polarizzare i dibattiti locali". E questo anche attraverso "attacchi ingiustificati all'UE".