Meredith Kercher venne colpita al collo “da due armi da taglio”: una impugnata da Amanda Knox - che provocò la ferita mortale - mentre l'altra da Raffaele Sollecito. Lo scrivono i giudici motivando la condanna degli ex fidanzati che si proclamano innocenti.
La sera dell'omicidio Amanda aveva fatto entrare Rudy Guede (l’unico in carcere con sentenza definitiva) nella casa che condivideva con la studentessa inglese. Infastidita dal comportamento dell’ivoriano Meredith si era rivolta ad Amanda che si trovava con Sollecito con il quale aveva fatto uso di stupefacenti.
La discussione è degenerata “sia per le condizioni psicofisiche degli imputati sia per il livello di esasperazione cui era giunta la convivenza” .
I tre imputati “hanno collaborato tutti per il fine che si erano proposti: immobilizzare Meredith e usarle violenza”. Guede era animato dall' “istinto sessuale”, Amanda e Sollecito da “volontà di prevaricazione e di umiliazione di Meredith”.
ATS/CC