"Mai fatto sesso con Berlusconi"

Ruby - al secolo Karima El Mahroug - la ragazza al centro dei processi per i presunti festini a luci rosse nella casa di Arcore di Silvio Berlusconi, ha testimoniato oggi a Milano nel dibattimento a carico di Emilio Fede, Lele Mora e dell’ex consigliera alla Regione Lombardia Nicole Minetti, tutti accusati di favoreggiamento della prostituzione.

“Sono arrivata davanti alla villa ad Arcore e quando ero fuori dalla macchina mi è stato detto che era la villa del presidente del Consiglio, ero sorpresa, non mi sembrava vero, e lui si è presentato all'ingresso e io mi sono presentata con il nome di Ruby'', queste alcune delle prime parale della giovane davanti ai giudici della V Sezione penale del Tribunale di Milano.

La giovane marocchina, allora diciassettenne ma spacciatati a più riprese per maggiorenne, ha pure dichiarato che l’ex premier italiano le diede più volte per aiutarla finanziariamente buste contenenti 2-3'000 euro e che il Cavaliere le chiese se le faceva piacere il suo aiuto.

Ruby ha ricevuto anche una busta contenente 30'000 euro da Giusppee Spinedi, collaboratore di Silvio Berlusconi, per aprire un centro estitico che, a suo dire, è sempre stato un suo sogno, così da avere una sua autonomia economica.

Ha pure spiegato che per essere invitata ad Arcore aveva il contatto dell’allora primo ministro, che le telefonava di tanto in tanto per invitarla a cena.

Nel corso della sua testimonianza in aula, la giovane ha negato di essere stata una prostituta: quando il giudice le ha chiesto se avesse mai avuto rapporti sessuali a pagamento lei ha risposto con un secco "no". Quando il giudice le ha poi contestato alcune intercettazioni in cui Ruby pareva fare riferimento ad attività di prostituzione, la giovane ha replicato che "erano solo cavolate, non ero normale in quel periodo".

La giovane, inoltre, alla domanda del pm Antonio Sangermano sul sesso con il leader del centrodestra ha ribadito di non aver mai avuto rapporti di questa natura con Berlusconi.

“Le ragazze si avvicinavano in modo sensuale mentre facevano i loro balletti, ma non ho mai visto contatti fisici”: questa la risposta della testimone al giudice che le aveva chiesto se ci fossero mai stati contatti fisici in pubblico tra le invitate e Silvio Berlusconi.

Ruby ha anche descritto il dopo-cena nella sala che le ragazze solitamente invitate ad Arcore chiamavano del Bunga-Bunga - nome, secondo lei, di una barzelletta raccontata dal leader del PdL - ed ha spiegato di aver visto Nicole Minetti “vestita da suora, che a un certo punto, mentre ballava, si è tolta i vestiti ed è rimasta in biancheria intima”; travestita, oltre all’ex consigliera regionale, ci sarebbe stata anche la show-girl Marystelle Polanco, che avrebbe impersonato Obama e Ilda Bocassini, la procuratrice del processo parallelo per prostituzione minorile a carico di Silvio Berluisconi.

Al termine della seconda festa ad Arcore, la marocchina ha dichiarato di essersi trattenuta a casa del Cavaliere ma di aver ricevuto una camera tutta per lei e di aver lasciato la villa solo il pomeriggio successivo.

La famosa notte tra il 27 e il 28 maggio, quando Silvio Berlusconi chiamò la questura dove la giovane era stata portata per sospetto furto pregando il capo di gabinetto di consegnare Ruby a Nicole Minetti, ad attenderla c’erano l’ex consigliera alla Regione Lombardia, Michelle Conceiçao e Miriam Loddo.

La giovane ha poi dichiarato di non conoscere i retroscena che hanno portato il trio a prelevarla dalla questura, ma che l’ex premier la chiamò arrabbiato subito dopo il suo rilascio per chiedere come mai aveva detto “tutte le cavolate raccontate”.