La produzione di Eternit in Italia è proseguita per quasi un decennio dopo che ne era stata resa nota la pericolosità "solo per effetto dell'opera di disinformazione consapevolmente promossa" da Stephan Schmidheiny.
Lo scrivono i giudici della Corte d'appello di Torino nelle motivazioni della sentenza di condanna del 3 giugno.
La pena inflitta al magnate svizzero per le migliaia di vittime dell’amianto nei quattro stabilimenti italiani è di 18 anni di reclusione. La stessa condanna sarebbe toccata anche all'altro imputato, il barone belga Louis de Cartier, morto a fine maggio.
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