Sabato sera, gli Stati Uniti hanno lanciato un attacco aereo su Sanaa, capitale dello Yemen, colpendo obiettivi strategici legati ai ribelli Houthi. Secondo quanto dichiarato dal Comando Centrale (CENTCOM) in un post su X, nel mirino c’erano un deposito di missili e una struttura di comando delle milizie sciite sostenute dall’Iran.
L’obiettivo dell’operazione, come si legge nel comunicato, era “interrompere e ostacolare le attività” degli Houthi, inclusi gli attacchi contro navi da guerra e cargo della Marina statunitense nella regione.
Gli Houthi attaccano infatti regolarmente navi che ritengono legate a Israele, agli Stati Uniti o al Regno Unito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Una tattica, esercitata in segno di rappresaglia contro Israele, che negli ultimi mesi ha rimodellato le rotte commerciali marittime causando disagi alla catena di approvvigionamento mondiale.
L’attacco americano riflette, secondo il CENTCOM, “l’impegno costante nel proteggere il personale statunitense e della coalizione, i partner regionali e le spedizioni internazionali”.
Il bombardamento segue di poche ore un missile lanciato dagli Houthi su Tel-Aviv e che ha provocato 16 feriti.
Notiziario dell’1.00 del 22.12.2024
RSI Info 22.12.2024, 06:35
Contenuto audio