Il legame tra Houthi e Iran è stato negato per anni, soprattutto da Teheran. Ma in Yemen i legami tra la milizia e la casa madre sono verificabili già dagli anni che precedono il 2014, con consistenti finanziamenti in toman (la valuta iraniana) che viaggiavano in valige strapiene verso Sana’a. Il movimento non è stato solo finanziario: la cerniera tra il partito degli Houthi Ansarullah e Teheran va rintracciata a Beirut, dove ha sede la redazione internazionale del media Houthi “Al-Masirah” (letteralmente “Il viaggio”) principale organo di propaganda.
Qui, oltre ad affinare il know-how comunicativo, gli Houthi hanno provveduto a frequenti scambi con Hezbollah e con personale ingegneristico iraniano che li ha sostenuti e coadiuvati nello sviluppo e nella implementazione home made di mine, missili e droni, sia da ricognizione che da combattimento. Le strategie di guerra degli Houthi, dopo essersi esercitati su terra, portando i sauditi all’esasperazione e a una mancata vittoria nella guerra in Yemen, adesso puntano a un bacino più grande: dai wadi (torrenti) yemeniti al Mar Rosso, usando mezzi di aria e mezzi di terra, i “ribelli” premono per una legittimazione regionale, basata sulla loro fedeltà all’Iran e sulla loro consacrazione come difensori della causa palestinese.
Notiziario 07.00 del 29.09.2024 La corrispondenza di Michele Giorgio
RSI Info 29.09.2024, 07:42
Contenuto audio
Medioriente, parlano solo le armi
Modem 30.09.2024, 08:30
Contenuto audio