Svizzera

Il bisogno di manodopera porta crescita demografica

Il professor Philippe Wanner spiega perché aumenta la popolazione in Svizzera: "Immigrazione e bisogni della società si autoalimentano"

  • 3 gennaio 2023, 07:30
  • 20 novembre, 12:14
03:29

SEIDISERA 18.00 del 02.01.23 L'intervista a Philippe Wanner, professore all'istituto di demografia e socioeconomia dell'Università di Ginevra

RSI Info 02.01.2023, 19:05

  • Ti Press
Di: SEIDISERA/Aron Guidotti 

Quest'anno la Svizzera supererà la soglia dei 9 milioni di abitanti. Ed è solo l'ultimo limite di una crescita demografica ininterrotta, la più alta d'Europa. Basti pensare che 100 anni fa non si arrivava nemmeno a 4 milioni... Ma se l'economia beneficia dell'aumento di lavoratori e consumatori, viene da chiedersi prima di tutto quale sia il loro impatto sulle infrastrutture e anche se la Svizzera possa effettivamente permettersi una popolazione di una simile taglia. La RSI lo ha chiesto a Philippe Wanner, professore all'istituto di demografia e socioeconomia dell'Università di Ginevra.

Professor Wanner, con 9 milioni di abitanti, non si rischia un sovraccarico di strade, scuole, ospedali ?

"È evidente che con più persone servono più infrastrutture. Ma la relazione tra le due cose è più complessa. Le persone che arrivano in Svizzera sono le stesse che contribuiscono alla costruzione delle infrastrutture per rispondere ai bisogni della nostra società. Pensiamo, ad esempio, ai trasporti. Siamo andati a cercare all'estero i lavoratori per poter costruire le strade. Stessa cosa per l'edilizia. Pensiamo alla salute. Abbiamo assolutamente bisogno dell'immigrazione per il nostro sistema sanitario. Gli ospedali non sono sotto pressione perché c'è più gente, ma perché c'è un invecchiamento della popolazione. Non c'è abbastanza personale qui. In poche parole, infrastrutture, immigrazione e bisogni della società si autoalimentano".

Anche perché oggi in Svizzera c'è penuria di manodopera, in particolare di manodopera qualificata. Quindi è verosimile che non ci fermeremo a 9 milioni...

"Beh, sì. Finché ci sarà bisogno di manodopera ci sarà crescita demografica. Chi studia demografia lo sa bene. La crescita attuale in Svizzera è inevitabile. Ci aspettiamo una crescita fino a che non sparirà la generazione numerosa dei baby boomer. Ma poi, verso il 2040/2050, ci aspettiamo una stabilizzazione, dovuta anche a un aspetto economico. Manca manodopera altamente qualificata, ma non manca solo in Svizzera. Ci sarà quindi competizione tra Paesi per accaparrarsi gli stessi profili".

Un altro aspetto problematico che si cita spesso è l'impatto ambientale dell'aumento della popolazione

"Certo, siamo coscienti che una crescita demografica porta a un aumento dei consumi di risorse naturali, di suolo, di energia, eccetera. Ma il calcolo è molto più complicato, perché tutto dipende dalle politiche ambientali e da come si gestiscono le risorse. Possiamo avere 100'000 persone in più, ma anche un netto miglioramento dell'isolamento delle abitazioni e quindi un consumo per il riscaldamento minore. Sono soprattutto i comportamenti a fare la differenza da un punto di vista ambientale, non tanto il numero di abitanti. In Svizzera, dal punto di vista delle risorse, per ora è ancora gestibile".

Eppure la demografia, e in particolare la migrazione, sono spesso al centro del dibattito politico. Ultimo in ordine di tempo, l'UDC, che prevede di lanciare un'iniziativa per impedire che la popolazione superi i 10 milioni prima del 2050

"La realtà è che non possiamo sapere esattamente fino a quando avremo una crescita demografica. Quindi dire oggi "limitiamo a 10 milioni la popolazione del 2050" è un'aberrazione. Anche se limitiamo i flussi migratori c'è una crescita naturale che rimane positiva, ovvero ci sono bambini che nascono perché la popolazione è ancora relativamente giovane. Quindi, anche senza calcolare l'immigrazione, si potrebbe superare questa soglia. Le politiche migratorie, poi, sarebbero estremamente dure e potrebbero causare diversi problemi all'economia".

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