L'IVA sui prodotti per l'igiene intima femminile verrà abbassata dal 7,7 al 2,5%. L'aliquota ridotta, che viene già applicata sugli alimentari e sui medicinali, è stata infine approvata da entrambe le Camere federali nell'ambito della revisione della legge sull'Imposta sul valore aggiunto.
Per la consigliera agli Stati Céline Vara (Verdi) si è trattato di un "passo davvero molto atteso non solo dagli ambienti femministi ma da più del 50% della popolazione svizzera. Si trattava infatti di correggere un'ingiustizia nei confronti delle donne, obbligate a fare uso di questi beni di prima necessità".
Dopo la riduzione dell'IVA si pensa di rendere gratuiti i prodotti
Mentre a Berna si discuteranno ancora altri punti della revisione sull'IVA, il via libera definitivo almeno per quanto riguarda i prodotti per l'igiene mestruale è giunto nella giornata di martedì. La disposizione, adottata lo scorso maggio dal Consiglio nazionale dopo un acceso dibattito in cui l'UDC e una parte del PLR si sono schierati per il no, al Consiglio degli Stati non ha incontrato particolari resistenze.
Una decisione accolta con soddisfazione del movimento CAMPAX, che da anni si batteva per questo passo. Virginia Köpfli, rappresentante dell'organizzazione, ha già dichiarato di voler sfruttare il momento positivo lanciando presto una nuova campagna per rendere gratuiti questi prodotti, come già avviene in alcuni Paesi e, in Svizzera, a Ginevra e al Politecnico di Zurigo.