Da marzo a dicembre 2021, circa 1'400 persone sono state ricoverate in ospedale con una diagnosi di sospetta reazione avversa ai vaccini COVID-19. Nel biennio 2020-21, il numero di pazienti ricoverati per aver contratto la malattia ammontava invece a 84'186 per il 2020 e il 2021, comunica oggi, lunedì, l'Ufficio federale di statistica (UST).
Il 13% di queste ospedalizzazioni ha richiesto anche prestazioni di terapia intensiva e l'11% delle persone ricoverate è deceduto in ospedale.
Per quanto attiene alla sospette reazioni avverse al vaccino, più della metà dei ricoveri sono avvenuti tra aprile e luglio 2021, cioè nel pieno della campagna di vaccinazione. In un quarto dei casi, la diagnosi principale riguardava sintomi di febbre, alterazione delle condizioni generali o malessere. In un altro quarto dei casi, la diagnosi era legata a una malattia del sistema circolatorio, come miocardite e pericardite, insufficienza cardiaca e infarto. Le malattie del sistema circolatorio sono state la principale causa di ospedalizzazione nelle persone di età inferiore ai 50 anni con reazioni avverse alla vaccinazione, rappresentando il 37% dei casi.
Inoltre, nel biennio 2020-21, i ricoveri hanno rappresentato il 3% dell'insieme delle ospedalizzazioni, ma il 22% delle ore trascorse in terapia intensiva.
Vaccinazione: tocca alle case anziani
Il Quotidiano 04.12.2022, 20:00