"Per sopravvivere al freddo facevo ginnastica, per non addormentarmi. Sto bene, mi hanno dimesso dall’ospedale": a parlare è uno degli italiani sopravvissuti alla tragedia alpinistica, avvenuta nella regione di Arolla, in Vallese.
"Sono sopravvissuto grazie alla mia esperienza. Ho continuato a muovermi fino all’alba. Ho spronato i miei compagni a fare lo stesso", racconta ad un amico lo sciescursionista di Milano, che ha saputo della morte di sei dei suoi compagni di viaggio solo in un secondo tempo. "Era una gita difficile non da fare in una giornata dove alle 10.00 sarebbe iniziato il brutto tempo....; abbiamo sbagliato strada e ci siamo trovati nella bufera", ha aggiunto.
"La notte al gelo è stata lunghissima e buia", aggiunge. Una notte talmente oscura da non riuscire a vedere i colleghi a pochi metri: "Non sapevo dove erano". Lui si è salvato, stretto a una ragazza tedesca, è riuscito a passare la notte, vedere l’alba e l’arrivo dei soccorsi. Sei dei suoi compagni, purtroppo, non ce l’hanno fatta. Dimesso dall’ospedale dov’era stato ricoverato per accertamenti, ha confessato: "Adesso ho capito cos’è l’inferno…; è quella cosa lì".
ANSA/ATS/bin