In Ticino, dopo il sì in votazione popolare uscito dalle urne in giugno, nelle zone turistiche è possibile tenere aperti i negozi anche la domenica, a patto che abbiano una superficie inferiore ai 400 metri quadrati. A pochi mesi da quella votazione, la grande distribuzione sta sondando il terreno e c'è chi - oggi il Corriere del Ticino ha portato l'esempio di Migros - ha già iniziato ad offrire questo servizio. Si prospetta dunque l'apertura generalizzata dei supermercati un po' in tutto il cantone?
"Migros Ticino ha ricevuto, sia da parte dei turisti, ma anche da parte di molti residenti, feedback più che positivi". Così Luca Corti, responsabile della comunicazione di Migros Ticino. Azienda che, per cinque settimane, dal 23 luglio fino al 20 agosto, ha deciso di tenere aperte due filiali, quella di Melano e quella di Maggia la domenica. Un test per capire la risposta della clientela e valutare come procedere. "Questo è un modello che è in via di analisi. Si pensa di poterlo replicare magari in altri periodi dell'anno e in altre località. A breve si arriverà a un esito e verranno fatte le comunicazioni di rito", dice Corti. Ma come mai proprio Melano e Maggia? "Queste due filiali sono state individuate per le loro caratteristiche, anche per le normative di legge (esercizi pubblici al di sotto dei 400 metri quadrati). E poi perché volevamo fare un test sia nel Sopraceneri sia nel Sottoceneri", spiega Corti.
I sindacati vigilano
I sindacati avevano combattuto questa legge, sostenendo che facilitare l'apertura dei negozi avrebbe favorito la grande distribuzione più che i piccoli negozi. "Non ci siamo stupiti quando abbiamo visto queste aperture "test". Sappiamo che dietro la modifica della legge ci sono gli interessi della grande distribuzione. Migros si è spesa molto nella precedente campagna. Stiamo monitorando affinché emergano degli abusi relativi alla legge sul lavoro", sostiene Chiara Landi di Unia.
Migros, dal canto suo, sostiene che "vengono rispettate tutte le normative.C'è un contratto collettivo di lavoro. Non abbiamo mai avuto problemi col personale in tal senso", dice Corti
La decisione delle altre catene
Migros, dicevamo, si è lanciata in una fase test. Ma cosa faranno le altre catene? Coop ha fatto sapere alla RSI che valutazioni sono in corso e che i suoi negozi, che già prima erano autorizzati all'apertura domenicale, sono state per il momento solo leggermente ampliate. Aldi e Lidl non intendono per ora aprire la domenica, anche perché le loro filiali superano tutte i 400 metri quadrati e non intendono neppure, come invece fa per esempio Coop, ridurre la superficie di vendita la domenica per rientrare in quel limite. Stesso discorso per Manor, mentre al momento di andare in onda non abbiamo ricevuto risposte da Denner e Spar.
"Il fatto che la legge preveda comunque un limite di superfici esclude chiaramente alcune catene che hanno delle superfici molto più grandi. Questo non vuol dire, come dicevamo, non meno di due mesi fa, che probabilmente si andrà nel futuro verso una politica di deregolamentazione totale", sottolinea Chiara Landi di Unia.
La RSI ha chiesto anche il parere del sindacalista di OCST, Marco Pellegrini. "Vigileremo e segnaleremo eventuali abusi all'ufficio dell'Ispettorato del lavoro". Sindacato OCST, che è impegnato proprio in queste settimane nelle trattative riguardanti il rinnovo del contratto collettivo di lavoro. L'obiettivo è migliorare le condizioni degli impiegati della grande distribuzione. Contrattazioni riprese proprio dopo l'approvazione della nuova legge sulle aperture dei negozi. A che punto è la trattativa? "Su questo non rilascio informazioni, anche perché siamo in fase di trattativa e non mi sembra corretto", dice Pellegrini. Bocche cucite, dunque, almeno per ora.