Per il mondo del lavoro, sono quelli finiti fuori dal radar. In Ticino sono 974 i giovani sotto i 25 anni e oltre 1200 quelli tra i 26 e i 35 anni a beneficiare dell’assistenza. Quasi un quinto dei giovani al sud delle alpi è senza lavoro: un record nazionale sfiorato solo perché nella Regione Lemanica c’è chi sta peggio. Ma in Ticino non sono solo questi numeri a preoccupare, bensì il loro costante aumento: negli ultimi 5 anni i giovani in assistenza sono aumentati del 50 per cento. Questo sì è un primato svizzero.
Le ragioni di questo preoccupante record sono naturalmente da ricercare nella particolare realtà lavorativa del Canton Ticino confrontata con una maggiore pressione della mano d’opera estera, ma non solo. Vi sono spesso motivi ancor più profondi che hanno a che fare con il contesto sociale e famigliare. Ad esempio, il 60 per cento dei giovani che fa domanda d’assistenza è fermo alla scuola dell’obbligo e non è riuscito a completare una formazione specifica.
Famiglie in difficoltà, precarizzazione del lavoro, scarso rendimento scolastico è questo il triangolo delle Bermuda in cui molti giovani rimangono invischiati. Il problema è complesso anche per lo Stato che cerca di dare risposte e sostegno grazie a un approccio multidipartimentale, tra DSS, DFE e DECS, e il coinvolgimento di datori di lavoro, scuola e società civile.
mh/Quot.