Ticino e Grigioni

Sempre meno merci sui binari

Nel 2022 Hupac ha registrato un calo delle spedizioni dell’1,8% - Tra le cause il rincaro energetico e i problemi infrastrutturali, in particolare in Germania

  • 26 maggio 2023, 20:02
  • 13 novembre, 15:42
Di: Quot/Red. MM 

Con la realizzazione di Alptransit si è parlato molto di trasferimento delle merci dalla gomma alla rotaia in questi ultimi anni. I dati forniti da Hupac, specializzata nel trasporto combinato, non sono però confortanti. Con 1'104'000 spedizioni su rotaia, il 2022 si è chiuso con un calo del 1,8% rispetto all'anno precedente. E la cifra d'affari è diminuita di oltre il 2%. La ripresa del mercato dell'anno precedente, per Hupac si è scontrata con un contesto internazionale ostile.

“Se guardiamo i fattori macroeconomici principali – dice alla RSI la direttrice finanziaria di Hupac Benedetta Masciari – , ci sono stati un inizio di anno dove le regole del Covid, soprattutto per la quarantena, erano diverse nei differenti Stati, poi c’è stato l’inizio della guerra in Ucraina a febbraio e questo ha portato a un’esplosione dei prezzi dell’energia… a tutto questo si aggiunge pure la forza del franco che ha messo sotto pressione l’industria”.

Il prezzo del diesel è cresciuto meno di quello dell'energia elettrica, e ha creato così un problema di competitività, il pericolo è il ritorno al traffico merci su gomma. “Tornare sulla gomma non è comunque il futuro, noi siamo invece un business sostenibile. Vediamo tutti il traffico sulle nostre strade, per di più mancano autisti… di conseguenza la soluzione migliore è proprio quella dei tratti corti fatti su strada e quelli lunghi con la ferrovia” aggiunge ancora Masciari.

Infrastrutture: bene in Italia, i problemi stanno in Germania

Per questo però Hupac ha bisogno di stabilità delle infrastrutture: la società di Chiasso ha infatti ormai sviluppato la sua rete in tutta Europa e opera con 150 treni al giorno.

A sud, in Italia, le cose procedono bene, con la Confederazione che sostiene lo sviluppo dei terminal nel nord del Paese, di pari passo con i finanziamenti di Roma. I colli di bottiglia si trovano invece a nord della Svizzera: i cantieri sulla rete ferroviaria in Germania. "I problemi si hanno con i treni che vanno a nord di Basilea, verso i porti del Nord salendo per la Valle del Reno. I lavori sull’infrastruttura ci saranno per i prossimi anni, lo scorso aprile sono ad esempio partiti con un grosso cantiere che ha portato all’interruzione di tutta la catena”.

Una beffa, se pensiamo a quanto la Svizzera ha investito in Alptransit. E nei prossimi anni si potrà presentare anche la concorrenza dei camion elettrici. Un settore ancora pieno di incognite, sia tecniche sia di risorse umane, come appunto la penuria di autisti.

Ti potrebbe interessare