Dal 6 luglio, da quando Berna ha imposto l'obbligo di quarantena per chi rientra da paesi a rischio, in Ticino si sono annunciate 166 persone. La maggior parte proveniva da Serbia e Macedonia. Ancora troppo poche per il Governo cantonale convinto che in molti, troppi, non si annuncino all'apposita hotline per paura delle conseguenze sul proprio lavoro.
Il Consiglio di Stato chiede dunque a Berna misure di controllo più incisive alle frontiere. "Competente per i controlli alla frontiera, anche quella terrestre, è la Confederazione. E dovrebbe essere maggiormente attiva nei controlli", commenta Norman Gobbi.
Come? "Chiedendo a chi rientra - aggiunge il presidente del Consiglio di Stato ticinese - di dire da quale paese sta rientrando, in modo da poterlo tracciare. Questo oggi non viene fatto. Ed è uno dei punti che abbiamo sollevato all'autorità federale". "Questo perché, per l'autorità cantonale, che è competente per tutte le misure di controllo della quarantena, se non sappiamo chi è rientrato e nemmeno da dove, diventa difficoltoso poterlo fare", conclude Gobbi.
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