Il versante sud alpino ha vissuto un inverno che nessuno può dire di aver già visto. La stagione fredda, conclusasi da un punto di vista meteorologico a fine febbraio, è stata la più mite e la più asciutta dal 1864. Ma non solo. È stata anche la più soleggiata dall'inizio delle misure nel 1961 con oltre 530 ore di sole, quando la media storica non arriva a 400. La somma dei tre aspetti ha determinato l'assoluta eccezionalità del periodo a cavallo tra il 2021 e il 2022, sottolineata domenica dai meteorologi di Locarno Monti, che hanno tracciato il bilancio dell'inverno nella Svizzera italiana, dove si sono avuti tre mesi quasi interamente nel segno dell'anticiclone che ha impedito l'arrivo verso le Alpi delle perturbazioni atlantiche.
Ore di sole in inverno dal 1961
Primati in montagna
In alcuni luoghi l'inverno poi è stato ancora più anomalo. Soprattutto in montagna. Lo scorso 1° gennaio sono state registrate temperature da primato: a Cimetta sono stati raggiunti 16.6 °C e a Robiei 13.8 °C. Inoltre la neve è stata scarsissima. In Ticino e nel Moesano l’altezza media del manto è stata la più bassa mai registrata dall’inizio delle misure: a Bosco Gurin è stata mediamente di 4 centimetri, mentre nei 30 anni precedenti di solito (si parla sempre di medie) erano di 66.
Tanto vento
Ma questo inverno è stato caratterizzato anche da tanto vento da nord. Nel Ticino centro-meridionale si sono registrate circa 300 ore di favonio, il 70% più della norma. In Alta Leventina invece lo scostamento è stato del 37% ma con 941 ore di vento. Ancor più anomala la situazione in Val Poschiavo dove sono state registrate 666 ore di vento da nord: l'82% in più rispetto alla norma.
In passato al Sud delle Alpi ci sono già stati inverni con meno precipitazioni e anche inverni più caldi. Ma mai caratterizzati da un clima contemporaneamente tanto mite e secco.
Il fiume Moesa sempre più in secca
Il Quotidiano 09.03.2022, 20:00
Il totale stagionale delle precipitazioni non ha superato il 22% della norma 1991-2020 e l’inverno è risultato il quarto più scarso di precipitazioni a partire dal 1864. Le due stazioni che hanno misurato i quantitativi maggiori sono quelle di Robiei (144.9 mm) e San Bernardino (81.2 mm), che non hanno comunque superato il 37% della norma stagionale. La portata dei fiumi è scarsa da mesi e i laghi sono a livelli molto bassi. Quello del Verbano da gennaio è attorno a 192,7 metri, una settantina di centimetri sotto la norma. Quello del Ceresio è di 270 metri, 40-50 centimetri sotto la media.
Inverni sempre più caldi
La temperatura media dell’inverno 2021/22 è risultata pari a -0.9 °C, valore superiore alla norma 1991 – 2020 di 1.6 °C. I mesi di gennaio e febbraio sono quelli che hanno contribuito maggiormente a questa anomalia positiva di temperatura. Localmente, come ad esempio a Locarno Monti e a Lugano, si è trattato del secondo o del terzo inverno più mite dall’inizio delle misure.