Un anno fa nel suo appartamento in Via Circonvallazione a Canobbio moriva Giuliano Bignasca. La notizia aveva colto tutti di sorpresa. Ed aveva fatto rapidamente il giro del cantone.
La sera prima, alla riunione del movimento, il Nano stava bene. In seguito si era sentito male e si era quindi recato in ospedale, ma era subito stato dimesso ed era quindi tornato a casa. Qui le sue condizioni erano però peggiorate. E il suo corpo, privo di vita, era stato trovato la mattina seguente: il 7 marzo 2013. Aveva 67 anni e avrebbe compiuto i 68 il 10 di aprile.
Poco più di un mese dopo, il 14 di aprile, la Lega dei Ticinesi, anche sullo slancio della forte onda emotiva derivata dal decesso del suo leader carismatico, aveva stravinto le elezioni comunali di Lugano e Bignasca aveva conquistato novemila preferenze. Il movimento aveva conquistato il 35,52% dei consensi diventando di fatto la prima forza politica della città, superando il PLR che si era fermato al 33,23% dei voti e staccando nettamente gli altri partiti (il PS si era fermato al 14,07% ed il PPD al 13,3%).
Questa domenica dalle 12.00, al Capannone di Via Ceresio a Pregassona, la Lega offrirà un pranzo in memoria del suo fondatore. E a ricordare Giuliano Bignasca, in nome del comune anti-europeismo, ci sarà anche il tribuno UDC zurighese Christoph Blocher.
redMM
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CSI - Il servizio di Veronica Alippi
RSI Info 07.03.2014, 10:01
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Ascolta la puntata di Modem dedicata a Bignasca: L'eredità del Nano.
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