Le linee guida del curioso accostamento di alcune musiche di John Dowland e di John Cage creato dall’ensemble Thélème in questo progetto discografico, derivano principalmente dalla dimensione di intimità e dalla sobrietà espressiva che caratterizzano l’estetica dei due compositori, nonostante la loro profonda diversità e la grande distanza epocale che separa le loro vite.
Il gruppo che dichiara di coltivare un “anacronismo fecondo” ha selezionato alcune delle canzoni di Dowland contenute nel suo Second Booke of Songs pubblicato nel 1600, e una piccola parte di quelle di Cage che appartengono alla collezione dei Song Books del 1970. La misteriosa copertina del disco rappresenta una sintesi di alcuni degli oggetti suggeriti dal compositore americano per l’esecuzione di questa sua affascinante raccolta nella quale si manifesta tutta la sua filosofia sonora.
Il legame tra la musica tardo rinascimentale del primo e quella moderna del secondo è creato dal timbro del liuto suonato o percosso, ma mentre questo è lo strumento prescritto nelle partiture di Dowland, nel caso di Cage si tratta anche della sostituzione del piano preparato. Tra gli strumenti c’è anche la viola da gamba, e l’elettronica del sintetizzatore è protagonista in due canzoni di Cage e in quella di Sting che accompagnato dal liuto e dalle voci di Thélème canta una delle sue più famose canzoni nell’ultima traccia del disco.
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