"Beeswing. I Fairport Convention, il folk-rock, la mia voce.", di Richard Thompson, Jimenez Edizioni (dettaglio di copertina)
La Recensione

Beeswing. I Fairport Convention, il folk-rock, la mia voce.

“Si potrebbe dire che Thompson è il Bob Dylan inglese, se non fosse che è molto di più.” The Guardian

  • jimenezedizioni.it
  • 17.12.2024
  • 24 min
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Di: Franco Fabbri 

È disponibile anche in traduzione italiana l’autobiografia – parziale – di Richard Thompson, chitarrista, autore di canzoni, cantante, uno dei principali promotori del folk rock britannico. Parziale, diciamo, perché il percorso narrativo comprende l’epoca dei Fairport Convention e quella successiva degli album composti e registrati da Thompson con la moglie Linda, ma non gli anni della carriera di Thompson come cantante e autore solista. Uno dei migliori della scena internazionale. “What do you do?” (“E lei cosa fa?”) gli chiese la regina Elisabetta durante la cerimonia nella quale Thompson ricevette l’OBE, il titolo di “baronetto” reso famoso dai Beatles. “I’m a singer-songwriter” (“Sono un cantante e autore”) rispose lui. “Ah, you do both!” (“Ah, fa tutt’e due le cose!”) disse la regina. Peccato che l’aneddoto sia posteriore al periodo coperto dal racconto, ma episodi curiosi, drammatici, patetici, sorprendenti, abbondano nel libro, dove Thompson, uno che non ha studiato ma che deve aver letto moltissimo, dimostra di saper scrivere, non solo testi di canzoni. “Beeswing” (l’ala di un’ape) è il titolo di una delle sue ballate più note, un romanzo flaubertiano in poco più di cinque minuti. Alcune canzoni di Thompson si svolgono nell’arco di una vita, altre in tempo reale, come quella (“Cold Kisses”) che racconta la furtiva ispezione di un cassetto della fidanzata e delle fotografie dei suoi ex, nel breve intervallo in cui lei esce di casa e poi rientra. I fan di Thompson, diffusi anche al di là del mondo anglofono, sono stati fra i pionieri dell’uso sociale di Internet, ben prima della nascita di Facebook: già negli anni Novanta avevano creato una mailing list per discutere di un po’ di tutto, dalle accordature ai riferimenti criptici nei testi (“chi è l’autrice del romanzo giallo nel quale lui si fa trovare immerso dalla fidanzata, dopo aver rovistato nel suo cassetto?”). Tutti concordano che Thompson abbia un talento specialissimo per scrivere “quello che la canzone non dice”, come suggeriva Jannacci: i sentimenti non nobili, le situazioni imbarazzanti, la desolazione delle cose che rispecchiano quella dei sentimenti. Tutti i cantautori dovrebbero andare a lezione da Richard… Elvis Costello (al quale a suo tempo Thompson ha dedicato versi non molto edificanti) ha scritto: «Consiglio a tutti di leggere questo libro meraviglioso». Naturalmente, l’epoca dei Fairport Convention merita lo spazio che le è dedicato in questo libro, e a qualcuno ispirerà stupore e nostalgia. Poi, speriamo che Thompson si decida a scrivere il seguito.

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