Siamo abituati a prestare attenzione a edifici come chiese e palazzi storici, ville e antichi borghi; trascuriamo di rivolgere lo sguardo a stabilimenti industriali, manifatture, officine, vecchie fornaci o centrali idroelettriche, dighe e autostrade. Eppure lo sviluppo industriale del cantone Ticino dal XIX al XXI secolo ha lasciato sul territorio un notevole patrimonio edilizio e manifatturiero, di grande impatto sul paesaggio e di alto valore architettonico. Progettati da grandi ingegneri – come Pasquale Lucchini, Robert Maillart e Giovanni Lombardi – e da grandi architetti - da Rino Tami a Paolo Mariotta fino a Gio Ponti, con la sua fabbrica ex SAFIZ a Giubiasco. Una realtà poco nota, e più fragile di quanto si pensi, che costituisce una testimonianza tangibile di una lunga tradizione artigianale e industriale. Per la prima volta il patrimonio architettonico industriale del Canton Ticino è stato inventariato e presentato in un volume edito da Casagrande, a cura della storica dell’arte Valeria Frei che sarà ospite di “Voci dipinte”.
Per la mostra della settimana andremo alla scoperta del confronto inedito tra la poetica del vuoto di Yves Klein e Arman, due massimi esponenti del Nouveau Réalisme, nell’esposizione in corso alla Collezione Giancarlo e Danna Olgiati di Lugano.
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