Il consigliere federale Albert Rösti da inizio anno guida il DATEC
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300 franchi potrebbero bastare?

Il Governo respinge l’iniziativa UDC ma riduce il canone radiotelevisivo

  • keystone
  • 9.11.2023
  • 30 min
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In un momento in cui il settore elvetico dei mass media è in profonda trasformazione, e i piani di risparmio si rincorrono, il Consigliere Federale Albert Rösti ha presentato la proposta del governo sul futuro canone radiotelevisivo. Come reazione all’iniziativa popolare “200 franchi bastano” il Governo intende ridurre il canone per le famiglie da 335 a 300 franchi all’anno entro il 2029, oltre ad aumentare il numero di aziende esonerate dal pagamento del canone. Una questione che vede intrecciarsi le mutate abitudini di utilizzo dei media, le pressioni politiche sulla Società svizzera di radiotelevisione (SSR) e il rapporto fra costi e benefici del servizio pubblico.

Temi come la presenza regionale, l’affidabilità dell’informazione, il rapporto con i media privati e la salvaguardia della democrazia sono al centro dell’attenzione. Una SSR con meno mezzi, a cui si chiede di ridimensionare la sua presenza in campi come l’intrattenimento, lo sport e la presenza su internet, sarà ancora in grado di raggiungere gli obiettivi fissati dalla Costituzione? Berna intende anche rivedere la concessione rilasciata alla SSR entro il 2028: quali le prospettive?

A modem ne discutiamo con:

Giorgio Fonio, granconsigliere ticinese, Il Centro;

Paolo Pamini, consigliere nazionale ticinese, UDC;

Daniel Ritzer, direttore del quotidiano laRegione.

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