Sono settimane difficili per la Curia di Lugano. Lo scorso 7 agosto c’è stato l’arresto di un sacerdote, da allora in carcere perché accusato di atti sessuali con fanciulli, coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento e di pornografia. Un prete che aveva diversi compiti, tutti di rilievo, e tutti legati al mondo giovanile. Mercoledì scorso La Regione ha scritto che il caso non era noto alla Diocesi soltanto dal mese di febbraio di quest’anno ma da ben prima. Da tre anni, quando la vittima principale di questi abusi - su cui la Magistratura sta ora indagando - si era confidata con il vescovo di allora, Monsignor Valerio Lazzeri. Senza però che si arrivasse ad una denuncia in Procura. In seguito a questo articolo abbiamo proceduto anche noi della redazione di Modem ad alcune verifiche e grazie a nostre fonti siamo giunti alla medesima conclusione: i fatti in Diocesi erano già noti. Diocesi che, lo ricordiamo, la settimana scorsa non ha preso posizione su questa rivelazione: non ha né confermato, né smentito.
Gli scandali degli abusi nella Chiesa locale e anche Svizzera, ad un anno dalla pubblicazione della prima ricerca indipendente sul tema, ricerca che aveva registrato oltre 1000 casi di abusi, tra il 1950 e il 2022 all’interno della Chiesa svizzera. Di questo discuteremo con:
Bruno Boccaletti, responsabile delle trasmissioni religiose alle RSI
Monsignor Joseph Maria Bonnemain, vescovo di Coira e responsabile della commissione di esperti “Abusi sessuali in ambito ecclesiastico” della Conferenza episcopale svizzera
Don Italo Molinaro, parroco a Lugano
Matteo Pronzini, deputato in Gran Consiglio e co-autore di un’iniziativa parlamentare sul tema
Modem del 23.9.2024 L’intervista a Lara Allegri, presidente di Azione cattolica
Modem 23.09.2024, 11:12
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