In italiano “child grooming” significa “adescamento di minorenni in rete”. Ma il verbo inglese to groom vuol dire anche curare. E qui si annida l’insidia. Il fenomeno non è ancora conosciuto da tutti ma assume forme diverse e raggiunge livelli preoccupanti: gli ultimi dati pubblicati nel Regno Unito mostrano un aumento di quasi il 90% in 5 anni.
E’ uno dei tanti pericoli legati all’uso delle reti sociali da parte dei più giovani. Per le principali piattaforme, alcuni paesi stanno valutando di introdurre dei divieti. Parrebbe cosa fatta in Australia dal 2025. Ci sta pensando l’Italia. Dovrebbe essere realtà in Florida dal prossimo 1° gennaio.
Il grooming ha fatto notizia anche nella Svizzera italiana nelle scorse settimane per un caso singolare: un gruppo di minorenni ha adescato gli adescatori in rete per poi minacciarli, ricattarli, picchiarli.
Con i nostri ospiti proviamo a capire meglio questo fenomeno, come funziona, quali sono le dinamiche che lo contraddistinguono e come la scuola può e intende impegnarsi per contrastarlo:
ROSALBA MORESE – ricercatrice, docente in psicologia e neuroscienze sociali USI
PAOLO ATTIVISSIMO - giornalista e divulgatore informatico
ALESSANDRO TRIVILINI - collaboratore scientifico del DECS
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