Di api a rischio sentiamo ogni tanto parlare, anche e forse soprattutto perché una moría di api mette a rischio tanta natura visto il loro ruolo nell’impollinare. Di api in pericolo abbiamo letto l’ultima volta la scorsa settimana. Sulla NZZ, poi su altri quotidiani svizzeri. Con un grido d’allarme degli apicoltori. Non per l’arrivo di una qualche nuova malattia, ma per l’espansione di un insetto “cugino” dell’ape: il calabrone asiatico. Giunto in Europa neanche tanti anni fa, non ha antagonisti sul continente, non è più nocivo di altri per l’uomo, ma lo è per le api mellifere. Perché si nutre anche di api mellifere ed è in grado di decimarne le colonie in poco tempo. A nord delle Alpi il calabrone asiatico si sta diffondendo con rapidità e gli apicoltori denunciano non solo le perdite subite, ma anche l’inazione della Confederazione. In Ticino non è ancora arrivato, ma lo si attende, anche perché quest’anno lo si è visto nel Varesotto. Una riunione sul tema si è svolta a Bellinzona proprio questa mattina. Ne discutiamo con:
Davide Conconi, biologo, giornalista scientifico RSI, già presidente della federazione ticinese di apicoltura
Mauro Togni, Dipartimento del territorio Ticino
Marzio Giamboni, Dipartimento della sanità, Basilea Città
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