Chi ha visto con i suoi occhi racconta di "scenari apocalittici" e mai visti prima. Le raffiche di vento di oltre 180 chilometri orari e le abbondanti precipitazioni hanno raso al suolo numerosi boschi in Veneto e in Trentino. Le stime parlano di 15 milioni di alberi sradicati che ora giacciono a terra. Smuovere le piante è pericoloso, ma lasciarle deperire potrebbe attirare parassiti che intaccherebbero anche il bosco sano. E il bosco, si sa, non è solo una bellezza paesaggistica e un luogo di svago, ma svolge un’importante funzione protettiva. Un ruolo che ora è venuto parzialmente a mancare.
Quali le conseguenze per il territorio? Come sono state gestite situazioni simili in Svizzera, dopo le tempeste Vivian del febbraio del 1990 e Lothar del dicembre del 1999? Quali effetti avrà sull’economia l’enorme disponibilità di legno che ora verrà verosimilmente messa sul mercato? Che cosa ha scatenato la furia del vento e della pioggia? Potrebbe verificarsi anche nella Svizzera italiana?
Per parlarne a Modem intervengono:
Andrea Ostinelli, giornalista RSI appena rientrato dal Bellunese
Michele Nenz, membro Coldiretti/Federlegno di Belluno
Marco Conedera, ingegnere forestale, Istituto federale di ricerche sul bosco, la neve e il paesaggio
Danilo Piccioli, direttore Federlegno Ticino
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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