Tutti coloro che speravano in un natale finalmente innevato sono stati accontentati ma ora la situazione rischia di capovolgersi in seguito alle precipitazioni più abbondanti registrate negli ultimi 20 anni. Partiamo dal Vallese dove la situazione è particolarmente critica e per le prossime 24 ore sono ancora attese abbondanti precipitazioni con nevicate oltre i 1600 metri. Restano irraggiungibili a causa delle valanghe tutta la Valle di Saas, la Lötschental, Leukerbad e Zermatt. In numerosi comuni vallesani le scuole restano chiuse e sono stati evacuati chalet, alberghi e case situate in zone rosse. Il livello massimo di allerta valanghe si estende anche all'Oberland bernese, ai Cantoni di Uri, Svitto, Glarona e Grigioni, dove si combatte con le eccezionali quantità di neve che stanno bloccando i collegamenti stradali e ferroviari. Nella regione del San Gottardo restano isolate la Val Bedretto e la regione di Andermatt. E intanto aumenta ai piedi della Alpi il pericolo di alluvioni, dovuto alle temperature in rialzo, insieme a quello di frane e smottamenti. Ma si tratta di un evento davvero così straordinario oppure fa parte di un normale ciclo meteorologico? Come stanno reagendo i turisti e gli abitanti colpiti dall’isolamento forzato? Quali insegnamenti trarre per migliorare, dove è possibile, la prevenzione e la sicurezza di fronte a questi eventi estremi?
Facciamo il punto della situazione a Modem con il meteorologo Marco Gaia responsabile della sede regionale di Meteosvizzera Locarno Monti, Gian Darms, dell’istituto svizzero di ricerca sulla neve e le valanghe, con Federico Sollini, responsabile di una scuola di sci a Zermatt e con il coordinatore della commissione valanghe di Bedretto Adriano Leonardi.
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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