Migliaia di donne, uomini e bambini bloccati alla frontiera tra Bielorussia e Polonia, lungo quella che da alcune settimane è la nuova via dei migranti. Profughi siriani, iracheni, curdi, afghani e di altre origini che cercano di raggiungere l’Unione europea facendo dapprima tappa in Bielorussia.

Un percorso decisamente inedito che in questo caso non viene fatto con mezzi di fortuna ma con dei voli aerei organizzati dal Libano, dalla Turchia o dalla Siria. E a volare sono compagnie bielorusse con destinazione Minsk, con l’obiettivo di raggiungere poi la frontiera con la Polonia e da qui accedere all’Unione europea.

Varsavia ha dispiegato ben 15mila soldati lungo la frontiera, con tanto di recinzione metallica, per rimandare in Bielorussia di migranti. Un braccio di ferro tra Bielorussia e Unione europea, con la Russia che starebbe orchestrando questa operazione dalle retrovie, con lo scopo di accrescere la pressione sull’UE. Non a caso c’è chi già traccia un parallelismo tra la Bielorussia e la Turchia, che sulla gestione dei migranti è riuscita a intascare parecchi fondi europei.

Cosa sta dunque succedendo lungo il confine tra Polonia e Bielorussia e quali le conseguenze nelle relazioni più ampie tra l’UE e i suoi vicini ex sovietici? Questo l’interrogativo che funge da punto di partenza della nostra puntata, la prima in versione anche televisiva, con Modem che andrà in onda, venerdì 12.11.21 dalle 8 e 30 alle 9, anche su RSI La 2.

A discuterne con noi:

Mara Morini, professoressa di scienze politiche all’Università di Genova, autrice del volume “La Russia di Putin”

Beda Romano, corrispondente per il Sole 24 ore da Bruxelles

Natalia Dulina, docente di italiano a Minsk, fa parte del Consiglio di coordinamento dell’opposizione bielorussa

E con un reportage di Emiliano Bos, dal confine tra Polonia e Bielorussia

Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30 Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay