Comune di Lugano e Cantone Ticino vogliono credere al rilancio di Lugano Airport ed hanno deciso di investire 8 milioni di franchi per evitare il fallimento alla fine di quest’anno. Concretamente, come già anticipato dalla RSI, il messaggio municipale luganese, con il sì di principio del Consiglio di Stato, prevede che il Cantone diventi azionista quasi paritario al 40% (attualmente al 12.5%) e che investa poco più di 3 milioni di franchi, a fronte dei poco meno di 5 milioni sulle spalle della città. Gli investimenti non si fermeranno comunque qui poiché, sulla base del rapporto chiesto al centro di competenze per l'aviazione dell’Università di San Gallo, lo scalo luganese necessita di interventi infrastrutturali fondamentali come i nuovi hangar, l’allungamento della pista ed il rinnovamento del terminal per un totale di 50 milioni di franchi. Secondo gli esperti sangallesi la presenza di un aeroscalo ha un impatto positivo sul tessuto economico sia per la creazione di occupazione (1665 impieghi nel 2017 suddivisi fra diretti, indiretti e indotti) sia per il valore aggiunto (195 milioni di franchi nel 2017 e quasi 2 miliardi nel periodo 2006-2018).
Nel primo pacchetto di interventi rientra pure l’intenzione dell’Esecutivo di far gestire a Lugano Airport il volo su Ginevra, appoggiandosi però operativamente alla Zimex, una compagnia svizzera che noleggia aerei e personale di volo. Ciò aumenterebbe la possibilità che lo scalo luganese - unitamente a quello di Berna - possa beneficiare di uno “statuto speciale” attribuito dall'Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC) entro la fine di quest’anno. Se questo dovesse accadere la Confederazione dovrebbe poter sgravare Lugano Airport di alcuni oneri finanziari, ancora da definire. Finanziariamente si conta di raggiungere l’equilibrio delle cifre nere nel 2031, quando gli interventi infrastrutturali saranno conclusi e quando i passeggeri dovrebbero toccare la quota “soglia” di 280'000 (nel 2018 il minimo storico a 88'000).
Di fronte a tutto ciò, con sfumature diverse, i Verdi, il partito socialista ed il Movimento per il socialismo manifestano contrarietà, con i Verdi che parlano di “accanimento terapeutico”, e la concreta possibilità che venga lanciato un referendum nel caso in cui il Gran Consiglio ticinese accetti l’aumento della partecipazione del Cantone, con la conseguente iniezione di denaro pubblico.
Per dibattere di tutto ciò a Modem intervengono:
Marco Borradori, sindaco Lugano, presidente del CdA di Lasa (Lugano Airport SA)
Maurizio Merlo, CEO di Lugano Airport;
Martino Rossi, economista, ex capogruppo PS in Consiglio comunale, membro del comitato cantonale PS;
Nicola Schönenberger, consigliere comunale, granconsigliere e capugruppo dei Verdi.
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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