Finché qualcuno viola questo accordo, non saremo gli unici a rispettarlo: se la Russia e la Cina ci diranno che nessuno di noi deve sviluppare nuovi armamenti, e invece loro continueranno a farlo, questo per noi sarà inaccettabile. Non lasceremo che violino l’accordo producendo delle armi mentre a noi non è permesso. E bene, noi abbiamo un sacco di soldi per giocare con le nostre forze armate”. Sono parole del presidente USA Donald Trump che intende così rimettere in discussione lo storico accordo di disarmo nucleare firmato oltre 31 anni fa da Ronald Reagan e Michail Gorbaciov.
Le reazioni però non si sono fatte attendere: per il Cremlino si tratta di "un passo molto pericoloso dalle conseguenze imprevedibili.” Dura anche la reazione cinese: Pechino reputa "sbagliato da parte degli Stati Uniti uscire unilateralmente dallo storico trattato che ha eliminato i missili nucleari dall'Europa". Il governo invita gli Usa a gestire "prudentemente" la vicenda e "a pensare tre volte prima di agire". Ma quali sono le conseguenze possibili di questo nuovo conflitto strategico e diplomatico? L’ attivismo di Trump servirà a portare alla luce la situazione reale degli arsenali nucleari russi e cinesi oppure rischierà di destabilizzare ulteriormente un contesto internazionale già particolarmente teso e pericoloso? Ci stiamo addentrando in una sorta di nuova guerra fredda? Quale è il ruolo della Cina in questo contesto? Se ne discute a modem con l’analista Mario del Pero, professore di storia delle relazioni internazionali all’università di Parigi, Luciano Bozzo, docente di relazioni internazionali all’Università di Firenze e con la specialista di Cina Silvia Menegazzi, docente all’università Luis di Roma.
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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