Gli svizzeri sono molto legati alle armi
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Revisione UE sulle armi

Il 19 maggio cittadini elvetici al voto sul referendum contro una modifica di legge contrastata dagli ambienti di tiratori e cacciatori

  • keystone
  • 24.04.2019
  • 36 min
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Da una parte i promotori del referendum che giudicano la modifica inutile, iniqua e liberticida, un cedimento al diktat di Bruxelles. Dall’altra, Governo federale e la grande maggioranza delle Camere federali che chiede un adeguamento alla normativa europea, misurato e adattato alle tradizioni elvetiche.

Ma cosa cambia in concreto? Non cambia nulla per i militari che hanno tenuto o vogliono tenere a casa l’arma una volta finito l’obbligo del servizio; idem per i cacciatori o per i tiratori sportivi se sono membri di società di tiro o praticano con regolarità questo sport. Nulla di nuovo nemmeno per i possessori di armi semiautomatiche se la loro arma è già registrata a livello cantonale. E se non lo fosse ancora, hanno tempo tre anni per notificarne il possesso. Musei e collezionisti dovranno infine garantire la custodia in sicurezza di quelle armi e tenerne un elenco.

Ci saranno invece dei cambiamenti di tipo amministrativo per chi possiede, acquista, commercia o fabbrica armi semi automatiche con grandi capacità di tiro (caricatori con più di 10 colpi), armi semiautomatiche, che passeranno sotto la categoria di “armi vietate”. Potranno però ancora essere acquistate, con un’autorizzazione eccezionale, ma dovranno essere contrassegnate, registrate e custodite con sicurezza.

Sul fronte politico lo scontro è netto: c’è chi parla di diritti fondamentali negati (possedere un’arma), di incostituzionalità e di sottomissione acritica al volere dell’Unione europea; chi invece vuole regolare meglio il commercio d’armi a protezione dei cittadini, salvaguardando al contempo la permanenza della Svizzera nello spazio Schengen e Dublino, due pilastri considerati necessari per la sicurezza nel nostro paese.

Modem ne dibatte con:
Luca Filippini, presidente della comunità di interessi di Tiro, Presidente SSV/FST Federazione Svizzera di Tiro
Rocco Cattaneo, consigliere nazionale Liberale radicale, membro della Commissione della sicurezza del Consiglio Nazionale

E in registrato il parere di due favorevoli e due contrari alla revisione: favorevoli: Pascal Vuichard, tenente dell’esercito, presidente commissione “Ufficiali per Schengen” e Stefan Blättler, presidente della Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali. Contrari: Stefan Holenstein, presidente della Società svizzera degli ufficiali e Marcel Furrer, membro del comitato referendario, poliziotto attivo nel canton Zurigo

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