La ministra socialista lascia il Governo per motivi personali legati alle condizioni di salute del marito, colpito da un ictus una decina di giorni fa.

“Per me si tratta di una cesura, si apre ora una nuova fase della mia vita”, ha sottolineato Sommaruga.

E così il prossimo 7 di dicembre il Parlamento sarà chiamato a eleggere due nuovi consiglieri federali, visto che la partenza della ministra bernese va ad aggiungersi a quella già annunciata di Ueli Maurer.

Di origini ticinesi – suo padre era di Bellinzona – Simonetta Sommaruga ha diretto due dipartimenti nei suoi 12 anni in Governo, quello di Giustizia e polizia dapprima e in seguito quello che si occupa di Ambiente, trasporti, energia e telecomunicazioni, uno dei dipartimenti più impegnativi tra quelli che compongono l’amministrazione federale.

Ora si apre la corsa alla successione, con la dirigenza del Partito socialista che ha già fatto sapere di essere intenzionata a presentare un “ticket” composto da due donne e con i Verdi che hanno ribadito di non essere interessati a un seggio socialista. Gli ecologisti non vogliano solo entrare in Governo ma portare a tre i rappresentanti della sinistra in Consiglio federale. Ma di questo si riparlerà tra un anno, in occasione delle elezioni federali.

Di Simonetta Sommaruga, del bilancio della sua presenza in Governo e degli scenari che adesso si aprono in vista dell’elezioni del prossimo 7 dicembre – e delle federali del 2023 – parliamo a Modem con:

• Alex Farinelli - consigliere nazionale PLR TI

• Piero Marchesi - consigliere nazionale UDC TI

• Fabio Regazzi - consigliere nazionale Il Centro TI

• Ada Marra - consigliera nazionale PS VD

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