Occorre ampliare le competenze degli infermieri e favorire la loro formazione per lottare contro la carenza di personale e far fronte all'invecchiamento della popolazione. Così il Consiglio nazionale ha approvato ieri - con 124 voti contro 68 - una revisione legislativa da contrapporre all'iniziativa popolare denominata Per cure infermieristiche forti.
L’iniziativa chiede di modificare la costituzione in modo che la Confederazione ed i Cantoni investano nella formazione infermieristica, migliorino le condizioni quadro (tra cui orario di lavoro, servizi di picchetto e possibilità di formazioni continue) e riconoscano a livello di legge l'autonomia di lavoro degli infermieri. Secondo la Camera del popolo queste richieste vanno troppo in là per cui una maggioranza, costituita dai partiti di centro-destra, le hanno respinte con 107 voti contro 82.
Secondo il controprogetto invece la Confederazione dovrà stanziare 469 milioni di franchi su otto anni per sostenere finanziariamente le scuole professionali superiori e specialistiche, e contribuire agli aiuti cantonali destinati agli studenti. Il controprogetto prevede inoltre di attribuire agli infermieri maggiori competenze dando loro la possibilità di farsi rimborsare le prestazioni direttamente dagli assicuratori malattie. Una prospettiva che ha suscitato l’opposizione di PLR, UDC, e del Consigliere federale Alain Berset che vedono in questa possibilità una fonte di sicuro aumento dei costi della sanità.
Prima che il dossier passi al Consiglio degli Stati, Modem ne discute con:
Marina Carobbio, Consigliera agli stati PS, medico, e membro del comitato dell’Iniziativa popolare;
Ivo Giudicetti, portavoce di Santésuisse, una delle due grandi associazioni mantello delle casse malattia;
Marco Romano, Consigliere nazionale PPD,
Andrea Serena, infermiere.
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