Nel 2016 sono stati venduti oltre un milione di orologi a marchio svizzero contraffatti
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Settore orologiero ancora in difficoltà alla vigilia di Baselworld

  • keystone
  • 23.03.2017
  • 34 min
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L'industria orologiera svizzera continua ad arrancare. Le sue esportazioni sono crollate del 10% in febbraio rispetto a un anno fa per scendere a 1,49 miliardi di franchi. È il ventesimo mese consecutivo di contrazione per il settore.

Una situazione che si anche su Baselworld, la più grande fiera del settore, che apre i battenti oggi nella città renana con un numero di espositori in calo rispetto allo scorso anno. Le difficoltà attraversate dai produttori di orologi negli scorsi dodici mesi hanno spinto non poche aziende a rinunciare all'evento, mentre altre non sono state ammesse perché non conformi alla filosofia della fiera, ha detto la direttrice, precisando che Baselworld punta non tanto sulla quantità, quanto sulla qualità.

Anche quest'anno l'orologio connesso sarà protagonista della fiera. I grandi gruppi come Tag Heuer, Victorinox, Movado si sono già mossi in questo campo e Swatch Group ha annunciato recentemente di collaborare con lo CSEM (Centro svizzero di elettronica e microtecnica) per l'elaborazione di un sistema swiss made.

Quale il futuro per il settore elvetico? Come risollevare uno dei simboli dell’industria dell’esportazione elvetica? Modem ne parla con:

Antonia Cimini, giornalista, Cina;

Dody Giussani, direttrice del mensile L’orologio;

Jens Krauss, capo divisione sistemi CSEM, Centro svizzero di elettronica e microtecnica, Neuchâtel;

Oliviero Pesenti, direttore della Erbas SA, presidente l’Associazione ticinese dell’industria orologiera (ATIO);

Luca Solcà, analista finanziario, capo settore beni di lusso, BNP Paribas, Ginevra.

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