L’ordine multipolare mondiale scricchiola dopo le dichiarazioni di Donald Trump e del suo staff, a partire dal discorso del vicepresidente JD Vance alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera che ha sollevato un polverone. Dichiarazioni che colpiscono duramente un’Europa in crisi e in perdita di peso politico e geostrategico. Alcuni analisti l’hanno definita una “tempesta perfetta di crisi” che minaccia i modelli di sicurezza, economici e politici europei, una sfida grave e importante che va affrontata al più presto – tanto che proprio oggi si terrà una riunione urgente tra i Paesi europei a Parigi.
In tutto questo oggi a Modem vogliamo guardare al posizionamento della Svizzera in questo delicato e difficile contesto. Riprenderemo le parole della Presidente della Confederazione Karin Keller Sutter che in un’intervista al quotidiano romando Le Temps ha affermato che il discorso del vicepresidente statunitense fosse per certi versi anche molto svizzero, un discorso liberale. Dichiarazioni che non hanno mancato di far discutere tra chi applaude la visione e l’audacia della Presidente della Confederazione e chi come l’ex consigliere federale Pascal Couchepin o i presidenti del Centro (Pfister) e dei Verdi (Mazzone) ne ha duramente criticato i contenuti.
Di Europa, Stati Uniti e del rapporto tra la Svizzera e queste due potenze e il resto del mondo, del suo posizionamento in chiave economica, politica e commerciale parleremo con tre ospiti.
Bernardino Regazzoni, già Ambasciatore svizzero
Andrea Ostinelli, corrispondente RSI da Bruxelles
Marco Martino, responsabile per la Svizzera italiana di Economiesuisse
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