Ad ormai poche ore dalla formazione di un nuovo Governo a guida di Pedro Sanchez – che dovrebbe ricevere la fiducia giovedì in parlamento - la Spagna ribolle. L’accordo tra il partito socialista spagnolo di Sanchez e gli indipendentisti catalani guidati da Carles Puigdemont – nel quale è prevista anche un’amnistia in favore dei catalani con cause giudiziarie ancora aperte in relazione al tentativo di secessione del 2017 – non piace alla destra, al partito popolare (PP) e ai nazionalisti di ultradestra VOX che negli ultimi giorni sono scesi a più riprese nelle piazze delle principali città spagnole. Una dimostrazione – dicono – di come Sanchez sia disposto a tutto pur di restare al potere. Un patto che rischia di far crollare la democrazia spagnola.
Che succede dunque in Spagna? Quanto potrebbe effettivamente tenere un nuovo Governo Sanchez di fronte a queste proteste e ad un certo scetticismo anche a sinistra? Una proposta di amnistia dovrebbe in un qualche modo far preoccupare l’Unione europea?
Ne parliamo a Modem con
Davide Mattei, collaboratore RSI, inviato in Spagna
Paola Lo Cascio, professoressa di Storia Contemporanea all’Università di Barcellona
Matteo Re, professore associato all’Università Rey Juan Carlos di Madrid
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