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Moby Dick

La povertà dove non te l’aspetti

Viaggio nella povertà svizzera con Spartaco Greppi, Barbara Antonioli Mantegazzini e Antonella Crüzer

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  • 13.1.2024
  • 1 h e 50 min
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  • Scienze umane e sociali
Di: Lina Simoneschi Finocchiaro

Parlare di povertà significa affrontare un tema complesso e dalle mille sfaccettature. La Svizzera è considerata un Paese ricco ma se si analizza la situazione a fondo, si scopre che la povertà c’è - eccome - ma non sempre la si vede o la si vuole mostrare.  Un nuovo studio dell’Unicef mostra che quasi un bambino su 5 in Svizzera vive in povertà e rischia l’emarginazione sociale e che il Cantone Ticino è messo peggio di altre regioni elvetiche. Il primo Rapporto sociale del Cantone sulla povertà – appena pubblicato - mostra che in Ticino sono 20mila le persone che vivono in situazione di povertà: il 7.4% della popolazione. Senza considerare che il dato potrebbe raddoppiare se non vi fossero gli aiuti sociali. Si assiste inoltre ad un aumento delle diseguaglianze sociali.

A Moby Dick parliamo di “Povertà dove non te l’aspetti” con Spartaco Greppi, professore al Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale (DEASS) della SUPSI e direttore del Centro competenze lavoro, welfare e società (CLWS). Ha pubblicato recentemente con Samuele Cavalli e Christian Marazzi il saggio “La gratuità si paga. Le metamorfosi nascoste del lavoro”, Bellinzona, Edizioni Casagrande. E con Barbara Antonioli Mantegazzini, professoressa titolare alla facoltà di Scienze economiche dell’USI e Vice-Direttrice dell’Istituto di Ricerche Economiche. È autrice di numerosi articoli scientifici pubblicati su riviste nazionali ed internazionali.

Ospite dell’ultima mezz’ora di Moby Dick - dedicata alle possibilità di tutela offerte alle economie domestiche che rischiano la soglia della povertà - è Antonella Crüzer, segretaria generale dell’ACSI. L’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana compie proprio quest’anno il 50esimo anno di attività. Un’attività legata alla difesa dei diritti delle consumatrici e dei consumatori, alla diffusione di informazioni verificate e indipendenti, all’educazione al consumo responsabile e non da ultimo, alla prevenzione dall’indebitamento eccessivo.

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